Hermaphrodito by Alberto Savinio

autore:Alberto Savinio
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Letteratura italiana
ISBN: 88-06-5995I-8
editore: Einaudi
pubblicato: 1974-12-15T00:00:00+00:00

Ma che! Trasmutazione dei valori, caro Agnoletti: i nostri marinai si sono fatti ferrovieri, i nostri cavalleggeri si sono messi fantaccini, e, in quanto alla fanteria - la povera e grande Buffa - è stata rifornita di godillots galleggianti e sta pronta per lanciarsi all’assalto delle flotte nemiche rimpiattate a Cattaro e a Pola.

Il mio treno è destinato a Foggia; esso rileva però dallo chauvinisme di certuni settentrionali campanilisti un disgusto irriducibile per il luogo in cui dovrà pur giungere, una volta o l’altra. Cerca quindi di temporeggiare, si ferma di tanto in tanto senza alcuna ragione apparente, e fa delle lunghe soste sospeso fra i monti e il mare. Anziché impazientirmi, e sbuffare, e pigliarmela con la Compagnia, e inveire contro quel cane di governo, partecipo alla nonchalance del trasporto e mi studio di riempire quelle pause con delle ricreazioni gentili ed igieniche.

Durante le fermate — ricche della più felice astrazione oraria - scendo sul binario ove ritrovo ad una ad una le beatitudini bianche della mia infantilità fossilizzata. Snodo i miei muscoli nella troppo dimenticata agilità del salto e della corsa; mi chino con attenzione sugli schisti politi e sulle conchiglie curiose; traccio sulla sabbia levigata dei disegni inverecondi - cioè profili di uomini e di animali, con sviluppo ipertrofico delle parti sconcie - vi lascio anche delle parole libere... tanto libere che, per un momento, la mia schifiltosità di bestia civile mi rattiene dal firmarle;... ma le firmo! ed esse rimangono lì ad attestare, davanti ai gamberi sornioni e alle alghe sentimentali, la magnifica impudicizia del mio spirito. Oltre di ciò, mi alleno gagliardamente al lancio del sasso; giungo a virtuosità inaudite e riesco stupende capriole con le pietruzze, purché piatte. Sono appunto intento al getto con triplice sbalzo, allorché m’accorgo che il mio treno s’è squagliato proditoriamente; ma l’esercizio mi appassiona, e non è che dopo aver sortito un colpo maestro che mi decido di rincorrere il traditore, che ritrovo, fermo, un pochino più in là.

Ogni qualvolta si giunga in una stazioncella, il mio traino perde la nozione della linea retta e sbieca in certi binari morti, ricoperti di verdure. L’ysterpaad si piglia delle bizze di donnetta arcigna, e va in disparte a riposarsi, a bere e a mangiare. Il convoglio, decollato e triste, pare si componga per un sonno campestre; ma nel suo interno ferve la vita di un club londinese: i miei compagni-eroi si son lanciati furiosamente alla rincorsa dell’azzardo. Ogni panchetta sorregge le sorti di quattro giocatori. La mitologia di Murari rivive e sfila in parata - le cavallerie e le leggende, i re e le clave, i fanti e i corsieri, le dame e le corone. - La fortuna oscura odora forte nei mazzi delle carte.

Guardando quei guerrieri tenebrosi che dissetano l’arsura del lucro nelle combinazioni fantasiose delle battiture, rammento una etimologia ridicola, pescata fra i commenti al Morgante Maggiore di Luigi Pulci:

AZZARDO - nel tempo in cui i crociati combattevano in Terrasanta per la liberazione del San Sepolcro, essi andavano di

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